I vini di Tenuta Baron, su tutti il Prosecco, hanno i “nobili” sentori di una qualità senza tempo.
E il tempo alla Tenuta Baron è davvero “galantuomo”.
Lo si percepisce già attraversando il viale alberato che conduce a Villa Peschicini Tattara, situata proprio al centro della Tenuta.
Costruzione del ‘600, Villa Peschicini Tattara ha accolto i soggiorni del Re d’Italia che amava essere circondato dal parco e dalle colline della Tenuta.
Forse anche per questa “nobile” influenza, il trascorrere del tempo e il “saper attendere” tipico dei prodotti di eccellenza, regnano sovrani nei vini di Tenuta Baron.
Nulla distoglie o ostacola la natura dal suo percorso originario, dalle piante secolari che abitano il grande parco, al vigneto che si estende per circa sei ettari, con viti di più di cinquant’anni ricche di molteplici varietà autoctone che regalano una viva biodiversità. E ad incorniciare il tutto piante di olivo secolari.
In Tenuta Baron dimenticate i vigneti a corpo unico.
Qui, disegnandoli sulle colline, hanno creato nove appezzamenti di Glera con diverse esposizioni, che vengono lavorati completamente a mano, per essere poi vendemmiati e vinificati separatamente e mantenuti in vasche autonome fino alla creazione dei “blend” prima della presa di spuma, proprio come insegnano le grandi maison dello Champagne.
Il tutto, opera di una maniacale ricerca di un alto livello di qualità e costanza.
La cantina, costruita sotto ad un uliveto dentro la Tenuta, permette poi di abbreviare i tempi di lavorazione delle uve.
Le uve bianche vengono pressate a “uva intera” quindi senza effettuare la diraspatura, per potere arrivare con i mosti ancora a bassa temperatura e non in procinto di fermentazione nelle vasche e controllare così tutte le temperature, preservando così i profumi primari e le freschezza dei vini.
Ma per potersi rendere conto pienamente delle caratteristiche intrinseche dei vini Baron, iniziamo la degustazione.
E in compagnia di Andrea Sbrissa, giovane produttore appassionato, che assieme alla famiglia Baron ha dato vita alla produzione, assaporiamo l’Asolo prosecco superiore DOCG, Re della denominazione Asolo e Montello DOCG.
Uno Spumante millesimato Extra Dry, punta di diamante dell’azienda, ricavato da 100% uva Glera selezionata durante la raccolta manuale, dal vivace gusto fruttato, l’intensità della mela verde e la raffinatezza della pesca bianca. Di cui, sarà presentata a Novembre 2017 anche la versione Extra Brut, nuova tendenza nel mondo del Prosecco.
Proseguiamo con il Rosè delle stelle, spumante rosato extra dry, ottenuto dal taglio di quattro vini le cui rispettive uve vengono lavorate separatamente (Glera, Verduzzo, Trevigiano, Raboso e Merlot).
Le due uve rosse vengono lavorate “per salasso” e se ne estraggono, con la sola pressione delle vinacce, dopo un paio di ore, due basi rosate che vengono poi assemblate prima della presa di spuma con i due vini bianchi.
Sensuale e raggiante, il Rosè delle stelle rivela tutta la vivacità degli agrumi, la freschezza floreale, la fragranza della rosa canina e la profondità di frutti di bosco.
Ma Andrea e Giacomo Baron, hanno voglia di innovare.
Per loro il vino è anche stile e bellezza – HAVE FUN – e, lanciano un progetto legato al packaging che fonde il mondo del design con quello del vino. Nascono due spumanti 100% glera: il Camo Wine Bianco Spumante Brut ed il Jungle Wine Bianco Spumante Brut. Tutti e due con vesti grafiche opera di artisti emergenti.
In tutti gli spumanti degustati non possiamo fare a meno di notare la raffinata finezza delle bollicine, una cremosità ottenuta solo grazie ad una lavorazione certosina di 60 giorni in autoclave con temperatura di fermentazione sempre molto basse.
Prima di congedarci, incontriamo Enrica Beatrice, mamma di Giacomo Baron e non risulta difficile comprendere ancor di più l’anima di questa azienda. Perché è proprio lei che nel 2007 da avvio alla produzione vinicola con l’intento di realizzare vini di qualità.
Ripercorriamo con Enrica la giornata trascorsa in Tenuta, immersi nel parco centenario e cullati dagli splendidi panorami sulla Pedemontana del Grappa.
In Enrica, si ritrova la stessa originalità artistica che in passato animava il piccolo borgo medioevale di Asolo che si ammira dalla collina di Tenuta Baron. Storicamente amato da pittori, poeti e artisti di ogni genere.
Ed è forse, l’insieme di passione, cuore e intelligenza creativa, tipica dei grandi artisti, che l’ha portata ad aprire le porte di Tenuta Baron.
Poiché come un mecenate la Tenuta accoglie i suoi visitatori facendogli vivere momenti di incontro culturali o di relax.
Tante, infatti, le associazioni culturali e di beneficenza che supportati dalla Sig. Enrica hanno trascorso piacevoli giornate tra un “pic-nic in vigna”, concerti musicali e aperitivi in “caneva”.
Un luogo, insomma, che oltre ai Prosecco, serba in sé anche la sua “nobile” storia e capacità di sorprendere per la sua modernità.
Grazie Enrica, grazie Andrea e grazie Giacomo!